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Batterie, altri 8 milioni di euro per GES dal MIMIT
L’obiettivo è creare una nuova generazione di accumulatori non tossici, sicuri, che utilizzino materiali facilmente reperibili. In totale ha ricevuto 61 milioni.
Trento, 21 gennaio 2025 – Si completa il finanziamento alla società GES – Green Energy Storage finalizzato alla realizzazione della batteria a idrogeno, un sistema di accumulo di energia da fonti rinnovabili che utilizza il manganese, un materiale facilmente reperibile e innocuo. Il MIMIT, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha infatti stanziato in favore della Pmi innovativa trentina ulteriori risorse per euro 8,5 milioni con l’emanazione del decreto di concessione integrativa al contributo IPCEI a fondo perduto inizialmente concesso per euro 53 milioni con decreto del marzo 2022. Il contributo complessivo ammonta, pertanto, a euro 61,5 milioni, pari a circa il 98,5% dei costi di progetto.
Con questa misura si completa l’assegnazione di risorse a fondo perduto fino all’importo previsto dalla relativa decisione della Commissione Europea del gennaio 2021.
Grazie al contributo IPCEI, la società completerà il progetto di sviluppo della propria batteria a flusso manganese-idrogeno fino alla fase di prima applicazione industriale e successiva produzione e commercializzazione.
Ad oggi, dopo la registrazione del brevetto, GES sta lavorando alla realizzazione del prototipo della batteria. Intanto si è aggiudicata il premio “Stoccaggio” nella categoria “Innovazione in ambito tecnologico” agli IHTA – Italian Hydrogen Technology Awards.
“Gli accumulatori agli ioni di litio hanno al momento un ruolo primario ma presentano criticità geopolitiche e ambientali”, spiega Salvatore Pinto, presidente e socio di maggioranza della Pmi trentina. “Oltre ad avere vantaggi in termini di sostenibilità e indipendenza energetica, le batterie GES promettono di essere competitive anche a livello economico, perché il manganese costa meno, noi siamo a quattro centesimi/KWh e contiamo di arrivare 2 centesimi per KWh”.
GES conta sulla collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e il centro di ricerca basco Fundación Tekniker. Per gli elettrodi ha come partner De Nora e per le membrane Solvay.