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Data center, con architetture più efficienti fino a -27% di consumi energetici

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Tecnologie come l’intelligenza artificiale e ein genereale i processi di digitalizzazione richiedono un numero crescente di data center energivori. Affrontare il tema dell’efficienza energetica di queste infrastrutture fondamentali è necessario affinchè lo sviluppo tecnologico sia anche sostenibile anche per l’ambiente. Secondo un recente studio commissionato da Nutanix, leader nel campo dell’hybrid multicloud computing, l’adozione di infrastrutture, come le architetture iperconvergenti (HCI) e il cloud ibrido, potrebbero ridurre drasticamente i consumi e portare a risparmi di 25 miliardi di euro nell’area EMEA entro il 2030.

Data center e consumo energetico: un problema da affrontare con urgenza

I data center sono tra i maggiori consumatori di energia a livello globale. Nell’area EMEA, queste strutture utilizzano oltre 98 TWh di energia all’anno, un livello comparabile al consumo di paesi interi come il Belgio. L’aumento dei costi energetici e la crescente pressione per ridurre l’impatto ambientale hanno reso l’ottimizzazione energetica una priorità per i CIO e i responsabili IT.

Secondo Sammy Zoghlami, Senior Vice President EMEA di Nutanix, “Sfruttando soluzioni come le infrastrutture HCI, le aziende possono ridurre significativamente i costi operativi legati all’energia, contribuendo allo stesso tempo alla lotta contro il cambiamento climatico.”

Efficienza energetica: come l’infrastruttura iperconvergente riduce i consumi

Uno dei punti chiave dello studio di Atlantic Ventures, commissionato da Nutanix, è il potenziale di risparmio energetico legato all’implementazione di soluzioni basate su infrastruttura iperconvergente (HCI). Il passaggio dalle tradizionali architetture 3-Tier all’HCI può ridurre il consumo energetico dei data center di oltre il 27% all’anno, generando significativi risparmi sia in termini economici che di emissioni di CO2.

In totale, l’adozione su larga scala di HCI potrebbe far risparmiare 92 TWh di elettricità e ridurre le emissioni di carbonio di 19 milioni di tonnellate entro il 2030, un impatto equivalente alle emissioni annuali di 4,1 milioni di automobili.

Il ruolo cruciale del cloud ibrido nella riduzione dei consumi

Un altro elemento centrale nella riduzione dei consumi energetici è il passaggio ai cloud ibridi o a piattaforme di co-location. Il report dimostra che migrare le infrastrutture HCI verso ambienti di cloud pubblico può portare a un risparmio energetico fino al 54% rispetto ai data center tradizionali on-premise.

Questo risultato è legato al miglior indice PUE (Power Usage Effectiveness) dei fornitori di cloud pubblico, che ottimizzano l’efficienza energetica delle loro strutture e permettono alle aziende di utilizzare la capacità di elaborazione on-demand, riducendo al minimo gli sprechi di energia.

Il potenziale risparmio per le aziende italiane: un’opportunità per ridurre i costi energetici

Per le aziende italiane, questo modello rappresenta una grande opportunità di riduzione dei costi operativi. Il report stima che l’adozione di soluzioni basate su HCI potrebbe consentire di risparmiare 4,2 TWh di elettricità entro il 2030, generando risparmi economici per circa 1,3 miliardi di euro. Questo è particolarmente significativo in un paese come l’Italia, dove il costo dell’energia è tra i più alti in Europa.

L’efficienza energetica non è solo una questione di sostenibilità ambientale, ma un vantaggio competitivo per le aziende che cercano di ridurre le spese e migliorare la redditività in un contesto di crescente domanda di servizi digitali e IT.

Soluzioni di disaster recovery più efficienti: il contributo dell’HCI

Oltre alla riduzione dei consumi nei data center principali, il report sottolinea anche l’efficienza energetica dei sistemi di disaster recovery basati su HCI nel cloud. Questi sistemi riducono significativamente l’ingombro fisico delle infrastrutture, mantenendo al contempo elevata la capacità di risposta e la scalabilità, riducendo così il consumo energetico anche nelle operazioni di backup e ripristino dei dati.

L’ottimizzazione energetica dei data center rappresenta una delle strategie più efficaci per ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale. Grazie all’adozione di soluzioni come l’infrastruttura iperconvergente e il cloud ibrido, le aziende non solo possono migliorare l’efficienza operativa, ma possono anche contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni di carbonio, garantendo al contempo notevoli risparmi economici. Con risparmi stimati fino a 25 miliardi di euro entro il 2030, il passaggio a infrastrutture più efficienti rappresenta una scelta strategica indispensabile per affrontare le sfide energetiche del futuro.

L’articolo Data center, con architetture più efficienti fino a -27% di consumi energetici proviene da AllGreenFriends

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