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Fintech

L’ex CEO di Wirecard è al verde e non può permettersi gli avvocati

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Wirecard

Markus Braun, l’ex CEO di Wirecard recentemente caduto in disgrazia ed è stato costretto a ricorrere all’assistenza legale fornita dallo Stato. Il suo precedente avvocato, infatti, ha abbandonato il caso per mancanza di fondi.

Braun, accusato di frode, abuso del trust, falsificazione contabile e manipolazione del mercato in relazione al crollo di Wirecard, è in custodia cautelare da luglio 2020.

Per difendersi dalle accuse, che prevedono una pena fino a 15 anni di carcere, Braun aveva ingaggiato Alfred Dierlamm, uno degli avvocati penalisti più importanti della Germania per i reati finanziari. Dierlamm ha però lasciato il caso dopo l’esaurimento dei fondi dell’assicurazione per amministratori e dirigenti di Braun. Ex miliardario ai tempi d’oro di Wirecard grazie alla sua ingente partecipazione azionaria, Braun si è ritrovato senza un soldo in seguito al collasso dell’azienda.

Braun respinge le accuse e ha tentato di attribuire la colpa all’ex CFO e, come si è scoperto recentemente, agente dell’FSB russo Jan Marsalek, che è ancora latitante.

Difesa d’ufficio per il resto del processo

Dovrà ora affidarsi a un avvocato pagato dallo Stato, che sarà affiancato da altri due legali sempre finanziati dallo Stato, per difendere la sua posizione nel processo che, secondo le previsioni, proseguirà fino al prossimo anno.