Connect with us

Business

Google, le nuove strategie del DEI

Published

on

Google

Google ha recentemente rivisto il proprio approccio alla diversità, equità e inclusione (DEI), eliminando le aspirazioni di assunzione basate su questi principi. Sundar Pichai, CEO dell’azienda, ha affrontato il tema durante un incontro con i dipendenti, sottolineando la volontà di mantenere una forza lavoro rappresentativa della diversità globale, ma nel rispetto delle normative locali.

La trasformazione del ruolo del DEI in Google

Una delle modifiche più evidenti ha riguardato Melonie Parker, ex Chief Diversity Officer, il cui titolo è stato cambiato in Vice President of Googler Engagement. Questa riorganizzazione riflette un trend più ampio tra le aziende statunitensi, in risposta ai recenti cambiamenti politici e normativi sotto la nuova amministrazione Trump.

Negli ultimi anni, le iniziative DEI sono state adottate in molte aziende per promuovere equità e inclusione. Tuttavia, nel 2023, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso una sentenza contraria alle politiche di ammissione basate sull’affirmative action di Harvard, con ripercussioni dirette anche sulle pratiche di assunzione aziendali. Nel gennaio 2025, una delle prime azioni di Trump nella sua seconda amministrazione è stata l’emissione di un ordine esecutivo per eliminare i programmi DEI nel governo federale e avviare indagini su aziende che non rispettano le nuove direttive.

Non solo Google, la risposta delle altre big

Nonostante la crescente controversia attorno al termine DEI, molte aziende stanno trovando strategie alternative per continuare a perseguire obiettivi di diversità e inclusione. Ad esempio, JPMorgan ha sostituito la parola “equity” con “opportunity” nel proprio programma, mentre Walmart ha adottato lo slogan “Walmart for everyone”. Secondo uno studio di Paradigm, tra il 2023 e il 2024, le Fortune 100 hanno ridotto del 22% l’uso di termini come “DEI” e “diversità”, aumentando del 59% quelli come “appartenenza”.

Oltre a Google, altre grandi aziende tecnologiche stanno ridefinendo le proprie strategie. Amazon, ad esempio, ha riorganizzato il suo team DEI sotto un nuovo gruppo chiamato “Inclusive Experiences & Technology” e ha ridotto i programmi meno efficaci. Tuttavia, continua a investire in quelli con un impatto tangibile.

Google, dal canto suo, ha dovuto rivedere i propri programmi DEI per adeguarsi alle nuove normative governative, eliminando target di assunzione specifici e ridimensionando alcuni programmi di formazione. Pichai ha comunque assicurato che l’azienda continuerà a supportare i gruppi di risorse per dipendenti (ERG), come “Women@Google” e “Black Googler Network”, pur dovendo adattarsi alle nuove leggi.

Il dibattito sul futuro del DEI

Nonostante le pressioni politiche e regolamentari, il concetto di DEI continua a essere importante per aziende e lavoratori. Secondo una ricerca Pew del 2023, l’86% dei lavoratori ha un’opinione neutrale o favorevole rispetto all’aumento della diversità e dell’inclusione nei luoghi di lavoro.

Molte aziende stanno anche adottando metriche più mirate, spostando l’attenzione dai semplici report sulla diversità alle analisi su promozioni e tassi di turnover. Altri stanno ripensando i criteri di selezione per programmi dedicati a gruppi sottorappresentati, richiedendo ai candidati di descrivere le proprie esperienze invece di identificarsi tramite etnie o categorie specifiche.