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Le organizzazioni intensificano gli sforzi di sostenibilità nonostante le sfide geopolitiche, secondo un report di Capgemini

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Le organizzazioni stanno continuando a fare significativi progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, anche di fronte a crescenti sfide geopolitiche. Secondo l’ultimo report del Capgemini Research Institute, intitolato “A world in balance 2024: Accelerating sustainability amidst geopolitical challenges”, le normative più rigide e la tecnologia climatica stanno diventando elementi chiave per mantenere in corso tali iniziative.

L’impatto delle normative sulla sostenibilità

Il report evidenzia che il 69% dei dirigenti ritiene che l’introduzione di normative più severe sarà essenziale per guidare le iniziative di sostenibilità, un aumento rispetto al 57% dello scorso anno. Le aziende stanno sempre più integrando nuove tecnologie per supportare queste attività. Oltre due terzi degli intervistati affermano che senza la tecnologia climatica la loro organizzazione non sarebbe in grado di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Nonostante i progressi fatti, quasi due terzi dei dirigenti dichiarano che la situazione geopolitica sta influenzando negativamente gli investimenti in sostenibilità. Le tensioni globali, come le relazioni tra Stati Uniti e Cina e la crisi energetica in Europa, hanno creato incertezze nelle supply chain e nei finanziamenti governativi.

Progressi nelle pratiche sostenibili e gestione delle risorse

l report del Capgemini mostra che l’84% dei dirigenti dichiara che la propria organizzazione è allineata con gli obiettivi di riduzione delle emissioni. In particolare, sono stati fatti significativi progressi nelle pratiche di circolarità, nel design di prodotti sostenibili e nella gestione delle risorse idriche. Ad esempio, il 74% dei dirigenti afferma che il riciclo dei prodotti è una parte cruciale della loro strategia di produzione, rispetto al 53% del 2022.

Tuttavia, nonostante gli impegni a favore della sostenibilità, il report sottolinea che gli investimenti medi annuali nelle pratiche di sostenibilità sono diminuiti, passando dallo 0,92% del fatturato totale nel 2023 allo 0,82% nel 2024.

Scetticismo crescente tra i consumatori

Il rapporto evidenzia una crescente disconnessione tra gli sforzi delle aziende e la percezione del pubblico. Tre quarti dei consumatori chiedono maggiore impegno dalle aziende per ridurre le emissioni di gas serra, e il 53% ritiene che molte organizzazioni stiano utilizzando iniziative di sostenibilità come forma di greenwashing, una percentuale in aumento rispetto al 33% dell’anno precedente.

Geopolitica e futuro delle iniziative di sostenibilità

Le normative, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea, stanno aiutando le organizzazioni a migliorare le capacità di misurazione e monitoraggio delle loro iniziative di sostenibilità. Tuttavia, solo il 36% delle aziende si sente preparato a rendicontare le emissioni Scope 3 (quelle generate dalla supply chain) entro il 2025, sebbene l’86% si dichiari già pronto per le emissioni Scope 1.

La geopolitica rappresenta un ostacolo crescente, con quasi due terzi dei dirigenti che indicano la tensione internazionale come una causa di ritardo nei loro investimenti in sostenibilità. In particolare, il 69% dei dirigenti statunitensi è preoccupato per l’incertezza politica nel proprio paese, mentre in Svezia il livello di preoccupazione raggiunge il 75%.

Nonostante le sfide geopolitiche e l’incertezza economica, le organizzazioni globali stanno facendo passi avanti significativi nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, come evidenziato dal report del Capgemini Research Institute, la tecnologia e le normative saranno cruciali per mantenere e accelerare questo slancio, soprattutto in un contesto globale sempre più complesso. Resta da vedere come le aziende riusciranno a bilanciare gli investimenti in sostenibilità con le pressioni geopolitiche e le aspettative dei consumatori, sempre più esigenti e scettici.

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