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Metropolis acquisisce Oosto (ex AnyVision) per 125 milioni di dollari

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Nonostante l’entusiasmo generale attorno all’intelligenza artificiale (AI), alcune startup continuano a lottare per sopravvivere. Tra gli sviluppi recenti, Metropolis, una piattaforma di parcheggio basata sull’AI, ha acquisito Oosto, una società di computer vision precedentemente nota come AnyVision, in un accordo interamente azionario dal valore di 125 milioni di dollari.

Questa cifra rappresenta solo un terzo dei 380 milioni di dollari raccolti da Oosto nel corso degli anni, evidenziando una valutazione ben lontana dai suoi tempi migliori.

Metropolis: crescita e obiettivi ambiziosi

Metropolis è attualmente un attore chiave nel settore del parcheggio intelligente, con la sua tecnologia utilizzata in 4.000 sedi e un volume di elaborazione annuale di circa 5 miliardi di dollari in pagamenti. L’azienda, che sta raccogliendo nuovi fondi a una valutazione stimata vicino ai 5 miliardi di dollari, ha deciso di acquisire Oosto per integrare le sue competenze nel campo della visione artificiale.

Gli investitori di Oosto, tra cui SoftBank, FifthWall, Lightspeed, DFJ, ed Eldridge Industries, riceveranno azioni privilegiate di serie D come parte dell’accordo. Oltre alla proprietà intellettuale, l’acquisizione include anche il team di Oosto, con il CEO Avi Golan e il CTO Dieter Joecker che assumeranno ruoli di leadership in Metropolis.

Il passato controverso di Oosto

La storia di Oosto è stata segnata da successi iniziali e sfide reputazionali. Precedentemente nota come AnyVision, l’azienda si era distinta nel campo della computer vision sviluppando tecnologie per applicazioni di sorveglianza. Tuttavia, alcune applicazioni hanno generato controversie, tra cui report sul presunto utilizzo della tecnologia da parte del governo israeliano per monitorare i palestinesi.

Queste accuse hanno portato alla perdita di Microsoft come investitore strategico, sebbene altri finanziatori abbiano continuato a supportare l’azienda. Nel 2020, sotto la guida del nuovo CEO Avi Golan, AnyVision ha raccolto 235 milioni di dollari in un round guidato da SoftBank ed Eldridge. Poco dopo, l’azienda ha cambiato nome in Oosto, spostando il focus verso applicazioni aziendali e collaborando con la Carnegie Mellon University.

Nonostante questi sforzi, Oosto ha affrontato difficoltà operative con licenziamenti significativi e una separazione dalla partnership accademica. Secondo fonti vicine all’azienda, il suo fatturato annuo si aggirava intorno ai 20 milioni di dollari.

Un mercato in evoluzione

Gli ultimi anni hanno visto un cambiamento radicale nell’atteggiamento verso l’AI applicata alla sicurezza. Startup come Anduril e Helsing stanno superando i tabù storici riguardo alle tecnologie per la difesa e la sicurezza. In questo contesto, la percezione di un’azienda come AnyVision (ora Oosto) potrebbe essere meno controversa oggi rispetto a cinque anni fa.

Tuttavia, il percorso di Oosto rappresenta un monito per molte startup AI che raccolgono ingenti finanziamenti senza generare profitti sostenibili.

Il futuro di Metropolis con l’acquisizione di Oosto

Con l’acquisizione, Metropolis intende utilizzare la tecnologia di Oosto per migliorare le sue capacità di computer vision nei sistemi di parcheggio. Questo include il tracciamento automatico delle auto all’entrata e all’uscita degli spazi, con un addebito diretto ai clienti.

Nel 2023, Metropolis ha raccolto 1,7 miliardi di dollari in finanziamenti, destinando gran parte di questi fondi all’acquisto di SP Plus, un’altra azienda di tecnologia per parcheggi, per 1,5 miliardi di dollari.

Secondo fonti interne, la strategia di Metropolis sarà focalizzata esclusivamente sui parcheggi e su applicazioni simili, come i drive-through, piuttosto che espandersi in altri settori.

Un’acquisizione logica

Commentando l’acquisizione, Avihai Michaeli, consulente di investment banking a Tel Aviv, ha dichiarato:
“Dal punto di vista tecnologico, questa operazione ha perfettamente senso. Entrambe le aziende sfruttano tecnologie avanzate per creare ambienti più sicuri ed efficienti, migliorando la sicurezza pubblica e la gestione urbana.”

Michaeli ha aggiunto che l’attuale guerra in Israele ha reso difficile per molte aziende locali raccogliere fondi, un fattore che potrebbe aver contribuito alla vendita di Oosto.