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Quake II nel browser: l’esperimento AI di Microsoft

Microsoft ha pubblicato una versione giocabile nel browser del classico Quake II, ma con una particolarità: non si tratta del gioco originale, bensì di una simulazione generata da un modello di intelligenza artificiale. La demo, accessibile a tutti, è un test tecnico della piattaforma Copilot AI e dei modelli Muse, sviluppati per comprendere e replicare ambienti videoludici. “Puoi interagire con il mondo tramite tastiera o controller, e vedere subito cosa succede. È come giocare dentro il modello stesso,” spiegano i ricercatori. Il livello, breve e limitato nel tempo, permette di camminare, saltare, accovacciarsi, sparare e persino far esplodere barili – tutte azioni che ricordano l’esperienza originale di Quake II. “Con nostra grande gioia iniziale, siamo stati in grado di giocare nel mondo che il modello stava simulando,” scrivono entusiasti.
Quando l’IA dimentica: tra glitch e assurdità in stile Quake II
Ma nonostante l’entusiasmo iniziale, i limiti sono evidenti e gli stessi sviluppatori lo ammettono. “Il modello ha grosse difficoltà con la permanenza degli oggetti,” affermano. “Dimentica le cose che non vede per 0,9 secondi.” Questo porta a comportamenti bizzarri: nemici che scompaiono se distogli lo sguardo, danni e salute non sempre calcolati con precisione, oggetti che sembrano teletrasportarsi. “Può essere anche divertente,” dicono, “perché puoi sconfiggere un nemico semplicemente guardando per terra e poi rialzando lo sguardo. Oppure puoi spostarti nella mappa guardando il cielo e poi di nuovo a terra.” Tutto questo, però, rende l’esperienza più simile a un glitch perpetuo che a una vera partita. Microsoft sottolinea che si tratta di “una ricerca”, non di un tentativo di ricreare il gioco in maniera fedele, e invita a “pensare a questo come a un modo per giocare al modello, non al gioco”.
“Una copia vuota”: la critica di Austin Walker all’esperimento di Microsoft
Non tutti però accettano questa visione con entusiasmo. Austin Walker, scrittore e game designer, ha criticato duramente la demo dopo averla provata. “Sono rimasto bloccato in una stanza buia per quasi tutto il tempo. E non è stata solo colpa mia,” ha dichiarato. Walker ha poi preso di mira la recente dichiarazione del CEO di Microsoft Gaming, Phil Spencer, che aveva suggerito che l’IA potrebbe aiutare a rendere i giochi classici portabili su qualsiasi piattaforma. “Questa demo dimostra quanto poco capiscano davvero i giochi,” ha scritto. “Un gioco non è solo la sua apparenza. È il codice, il design, i dettagli nascosti, le sorprese ai margini. Se non riesci a replicare il funzionamento interno, stai solo facendo una copia vuota.” Secondo Walker, l’IA può forse ispirare nuovi modi di pensare il game design, ma non può sostituire l’esperienza autentica costruita con cura da sviluppatori umani. E conclude: “Questo non è Quake II. È solo un’illusione fragile che si rompe non appena provi a giocarci davvero.”