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Smart mobility

Scuter, è arrivato il momento di Milano. Entro luglio una piccola flotta di 200 mezzi.

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La sfida di Scuter è chiara, dimostrare che una nuova mini-mobilità urbana è possibile e riuscire dove la micromobilità non arriva o ha fallito. Come? Un mezzo dedicato pensato per lo sharing che unisca il meglio di bici, ciclomotori e quadricicli leggeri elettrici, quest’ultima categoria in forte crescita trainata dalle vendite della Citroen Ami.

La startup romana si prepara a un nuovo step con il lancio annunciato per il mese di luglio nella città di Milano dove colmerà l’arretramento di Cityscoot, acquisita da Cooltra, e Acciona, colosso spagnolo dell’energia che ha abbandonato il mercato italiano della mobilità.

Il primo test con 200 mezzi a Milano, città italiana con la maggior propensione alla sharing mobility, come ha commentato il founder Gianmarco Carnovale al Giorno, farà da apripista a un piano che punta a raggiungere 100 città, anche con il business model del franchising.

L’operazione Scuter valorizza la filiera italiana del ciclo e motociclo coinvolgendo le aziende del distretto di Casoli (Chieti), ex indotto Honda e dunque luogo di tradizione motociclistica. La qualità e l’innovazione dei modelli di business può e deve essere la risposta dell’industria della mobilità Made in Europe all’invasione di prodotti realizzati col solo obiettivo di costare meno, senza alcun reale interesse alla sostenibilità e giocando solo sui grandi numeri.

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