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Tesla e Apple: azioni in calo del 5% dopo i dazi di Trump
Le azioni di Tesla sono scese di circa il 5% lunedì, chiudendo a 383,68 dollari, dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di imporre tariffe estese sulle merci provenienti da Canada, Messico e Cina. Anche Apple ha subito un forte calo, con una perdita di oltre il 3%, risultando il secondo peggior titolo tra le megacap.
Tesla penalizzata dal calo delle immatricolazioni in Europa
Oltre all’impatto dei dazi, Tesla ha registrato una significativa flessione nelle immatricolazioni di veicoli in Francia, Svezia e Norvegia. In particolare, in Francia, uno dei mercati più importanti per i veicoli elettrici, le vendite di Tesla sono diminuite del 63% a gennaio rispetto all’anno precedente, secondo i dati della PFA (Plateforme Automobile). Anche in Svezia e Norvegia la situazione non è migliore, con un calo rispettivamente del 44% e del 38%.
L’impatto delle tariffe sulla produzione di Tesla
Le nuove tariffe del 10% imposte da Trump sui beni importati dalla Cina rappresentano un’ulteriore sfida per Tesla, che produce circa la metà delle sue automobili nel paese asiatico. Sebbene la casa automobilistica possieda impianti di produzione anche negli Stati Uniti, Berlino e Shanghai, la dipendenza da componenti globali resta elevata. Il direttore finanziario di Tesla, Vaibhav Taneja, ha dichiarato che le nuove tariffe potrebbero avere un impatto negativo sulla redditività dell’azienda.
Riduzione dei prezzi del leasing e crollo della domanda per il Cybertruck
Nel fine settimana, Tesla ha ridotto i prezzi del leasing per la berlina Model 3 e per il Cybertruck in acciaio non verniciato negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dalla CNBC. Inoltre, le previsioni per il Cybertruck sono pessimistiche: un analista indipendente, noto come Troy Teslike, ha stimato che Tesla venderà solo 21.000 unità nel 2025. Secondo lui, “l’arretrato degli ordini è sparito”, con Tesla che ha chiuso il 2024 con 10.600 Cybertruck invenduti a causa della bassa domanda.
Elon Musk e il sostegno politico a Trump
Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha giocato un ruolo attivo nella politica statunitense, sostenendo finanziariamente il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca con una donazione di 290 milioni di dollari alle campagne repubblicane nel 2024. Musk ha anche manifestato il suo sostegno all’AfD, il partito di estrema destra tedesco.
L’impatto delle tariffe su Apple
Il titolo Apple ha subito un calo significativo dopo l’annuncio delle tariffe. Sebbene l’azienda sia riuscita in passato a ottenere esenzioni sui dazi, la sua dipendenza dalla produzione cinese potrebbe renderla vulnerabile ai nuovi dazi. L’analista Barton Crockett di Rosenblatt ha previsto che Apple potrebbe trasferire gli aumenti di costo ai consumatori, una mossa che potrebbe generare tensioni con Trump.
Le previsioni sul futuro di Apple
Le tariffe potrebbero ridurre gli utili di Apple a seconda della percentuale di dispositivi prodotti in Cina. Secondo l’analista Wamsi Mohan di Bank of America Securities, se Apple riuscisse a reperire l’80% dei dispositivi per gli Stati Uniti da altri paesi, l’impatto sugli utili sarebbe di appena 5 centesimi per azione. Tuttavia, se la metà dei dispositivi destinati agli USA provenisse dalla Cina, gli utili potrebbero scendere di 12 centesimi per azione.
Conclusioni
Le nuove tariffe imposte da Trump stanno creando incertezza nei mercati, penalizzando aziende con forte esposizione alla Cina come Tesla e Apple. Mentre Tesla affronta il doppio problema delle tariffe e del calo delle immatricolazioni, Apple dovrà gestire l’aumento dei costi di produzione. Resta da vedere come entrambe le aziende si adatteranno a questo nuovo scenario economico. L’incertezza dei mercati convoglia un problema strutturale degli Stati Uniti che puntano molto sulla coesione tra il mondo politico del neo-presidente Donald Trump (che possono lavorare con interesse sul mondo azionistico) e la finanza di Wall Street (che può puntare sull’esperienza del tycoon americano).