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Innovazione

Vento lancia un fondo da 75 milioni per i fondatori italiani

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Negli ultimi 15 anni, molti fondi di venture capital hanno concentrato i loro investimenti sui fondatori provenienti dal proprio paese, mirando a stimolare la crescita dell’ecosistema imprenditoriale. Vento, uno dei principali VC in Italia, lancia ora il suo secondo fondo, da 75 milioni di euro, per supportare i fondatori italiani in Italia e all’estero, favorendo un’ulteriore crescita dell’ecosistema tech del paese.

Il secondo fondo di Vento: un supporto alle startup italiane in patria e all’estero

Vento, una delle realtà di venture capital più attive in Italia, ha annunciato il lancio del suo secondo fondo, con l’obiettivo di sostenere i fondatori italiani, ovunque si trovino nel mondo. Il fondo da 75 milioni di euro punta a colmare il gap che esiste nel panorama startup italiano, ancora indietro rispetto ad altre nazioni europee. “Non c’è mancanza di capitale. È una mancanza di aziende, ma abbiamo solo bisogno di alcune storie di successo, e poi tutto il volano si attiverà, e vedremo cosa abbiamo visto in Francia” afferma Diyala D’Aveni, CEO di Vento. Il fondo investirà in 375 startup nei prossimi cinque anni.

Il ruolo dell’Italian Tech Week nel piano di Vento

Una delle iniziative centrali per Vento è l’Italian Tech Week, un evento annuale che riunisce importanti investitori e fondatori di startup provenienti da tutto il mondo. Questo evento non solo aiuta a valorizzare il potenziale del sistema imprenditoriale italiano, ma serve anche come piattaforma per identificare nuovi talenti. “L’Italia è piuttosto indietro rispetto ad altri paesi europei, ma pensiamo che la traiettoria sia la stessa degli altri” dice D’Aveni, sottolineando che la rete creata attraverso l’Italian Tech Week è cruciale per far decollare nuove realtà.

Sostenere i fondatori italiani e l’ecosistema startup globale

Il nuovo fondo di Vento non si limita a fornire capitale, ma si propone di costruire un vero e proprio ecosistema di supporto. Il fondo si concentrerà non solo su startup italiane, ma su tutti i fondatori italiani che vogliono fare impresa globalmente, con un focus particolare sull’internazionalizzazione e sulla costruzione di una comunità imprenditoriale solida.