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AI

Cerebras ottiene l’autorizzazione per la vendita di azioni a Group 42

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Borsa e tecnologia

Lo sviluppatore di chip per l’intelligenza artificiale Cerebras ha ricevuto l’approvazione del Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS) per la vendita di azioni a Group 42, una società di intelligenza artificiale con sede negli Emirati Arabi Uniti e legata a Microsoft. Questo via libera rappresenta un passo fondamentale per Cerebras, che punta alla quotazione in borsa e si posiziona come concorrente di Nvidia, attualmente leader nel settore delle unità di elaborazione grafica per l’AI. La partnership con Group 42 è cruciale per Cerebras, poiché la società emiratina ha generato l’87% dei suoi ricavi nella prima metà del 2024, rendendo incerto il processo di IPO.

Le dichiarazioni di Andrew Feldman e le preoccupazioni sui legami con la Cina

Cerebras ha presentato domanda di quotazione a settembre 2024, senza però specificare dettagli sulla tempistica e le dimensioni dell’offerta pubblica iniziale. Le preoccupazioni normative riguardavano il legame con Group 42, ma l’approvazione del CFIUS ha rassicurato il mercato. A seguito della decisione, il CEO Andrew Feldman ha scritto su LinkedIn: “Ringraziamo @POTUS per aver reso l’America il posto migliore al mondo in cui investire in tecnologia #AI all’avanguardia”. Ha poi aggiunto: “Ringraziamo la leadership di G42 e la leadership degli Emirati Arabi Uniti per la loro partnership continua e l’impegno nel supportare le aziende di AI con sede negli Stati Uniti”.

Tuttavia, alcuni legislatori statunitensi avevano espresso preoccupazione in passato per i legami di Group 42 con la Cina. Nel 2023, l’ex membro del Congresso Mike Gallagher aveva dichiarato: “Sono contento di vedere il G42 ridurre la sua esposizione agli investimenti nelle aziende cinesi”.

L’impatto sul mercato e il futuro delle IPO nel settore AI

Sia Cerebras che Group 42 avevano notificato volontariamente al CFIUS la vendita delle azioni con diritto di voto, con un accordo iniziale per l’acquisto di 335 milioni di dollari entro il 15 aprile. Successivamente, le due società hanno modificato l’accordo, optando per azioni senza diritto di voto, portandole a ritirare la comunicazione, poiché ritenevano che il CFIUS non avesse giurisdizione su questa tipologia di titoli. Intanto, il settore tecnologico sta registrando un rinnovato interesse per le IPO: la scorsa settimana, il fornitore di infrastrutture AI CoreWeave è diventato pubblico, anche se le sue azioni sono scese del 7% nel secondo giorno di contrattazioni, segnalando una certa volatilità del mercato per le aziende emergenti nel settore dell’intelligenza artificiale.