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Giornata mondiale degli Emoji: l’evoluzione delle icone digitali

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Tra qualche giorno, il mondo celebrerà la Giornata Mondiale degli Emoji, una ricorrenza nata nel 2014 che mette in luce l’importanza di queste piccole immagini nella nostra comunicazione quotidiana. Nonostante l’uso diffuso, c’è ancora confusione tra emoticon ed emoji. Le emoticon sono combinazioni di segni di punteggiatura, lettere e altri caratteri della tastiera, come le classiche “:-)” e “:-(“, mentre le emoji sono veri e propri pittogrammi digitali.

La nascita ed ascesa degli Emoji

La nascita delle emoji risale al 1998-99, quando il designer giapponese Shigetaka Kurita creò un set di 176 icone per la compagnia telefonica NTT DOCOMO. Queste immagini erano pensate per arricchire i messaggi di testo con espressioni visive di emozioni e concetti. Il termine “emoji” deriva dal giapponese, con “e” che significa immagine (絵) e “moji” che significa carattere (文字).

Da semplici immagini utilizzate in Giappone, le emoji hanno fatto molta strada. La loro consacrazione a livello globale è arrivata nel 2016, quando il MoMA di New York ha deciso di includere i disegni originali di Kurita nella sua collezione permanente. Questa decisione ha riconosciuto le emoji come una forma d’arte e di comunicazione universale.

Emojipedia e l’evoluzione del fenomeno

Nel 2013, l’australiano Jeremy Burge ha fondato Emojipedia, un sito web dedicato a raccogliere informazioni aggiornate sulle emoji, sui loro significati e sugli utilizzi correnti. Emojipedia è diventata una risorsa essenziale per chi vuole comprendere meglio queste icone digitali. Nel 2020, le emoji più utilizzate includevano quella con la mascherina e quella raffigurante un microrganismo, riflettendo l’impatto della pandemia di COVID-19.

Le emoji sono molto più che semplici immagini divertenti. Rappresentano un vero e proprio specchio della società e delle sue attualità. L’emoji che ride con le lacrime agli occhi è stata dichiarata parola dell’anno dal prestigioso Oxford Dictionary, mentre l’emoji del pollice in su può addirittura valere come firma su un contratto in alcune parti del mondo.

La Comunicazione si adatta a strumenti digitali

La comunicazione non è statica: evolve continuamente e si adatta a nuovi strumenti come emoji, stickers e gif. Questi strumenti aiutano a superare le limitazioni della comunicazione scritta, che spesso non riesce a trasmettere adeguatamente il tono o le emozioni. Le emoji esprimono concetti universali e sono utilizzate da un pubblico vasto e diversificato.

L’integrazione di emoji, stickers e gif nei piani di comunicazione può rendere i messaggi più informali, avvicinare il linguaggio dell’azienda a quello degli utenti, umanizzare il business e aumentare la brand awareness. L’uso efficace di questi strumenti dipende dal tone of voice della propria strategia di marketing.

Riflessioni finali

Le emoji, nate come semplice strumento per arricchire i messaggi di testo, sono diventate un fenomeno culturale e una forma di comunicazione globale. Come spesso accade, tutto nasce da una necessità: quando si scrive uno status, si invia un’email o un messaggio, si è limitati e spesso fraintesi perché non si può contare sul linguaggio del corpo. Le emoji esprimono concetti universali, rendendo questo strumento adatto a una comunicazione che non è esclusivamente dedicata a un pubblico giovane.

La Giornata Mondiale degli Emoji è un’opportunità per riflettere sulla loro evoluzione e sul loro impatto nella nostra vita quotidiana. Da strumenti per esprimere emozioni a simboli riconosciuti a livello mondiale, le emoji continueranno a giocare un ruolo importante nel nostro modo di comunicare.

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