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Elon Musk sotto accusa per diffamazione

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Elon Musk sembra essere stato coinvolto in una serie di azioni legali negli ultimi tempi, ma questa volta il nuovo proprietario di Twitter si trova a fronteggiare una fresca denuncia nei suoi confronti.

La denuncia afferma che Musk ha diffamato un uomo della California dopo che il proprietario di X (precedentemente Twitter) ha affermato che il neo-laureato era un agente federale operante sotto copertura con un’organizzazione neonazista nel Pacifico Nordovest.

I membri del gruppo, noto come i Nationalisti della Città delle Rose, hanno avuto le loro maschere rimosse durante una rissa durante un evento di orgoglio LGBTQ in Oregon. Quando le immagini dell’evento sono apparse online, alcuni utenti di X hanno identificato erroneamente uno degli uomini coinvolti nell’incidente come Benjamin Brody, un ragazzo di 22 anni appartenente a una confraternita ebraica che in passato aveva espresso il desiderio di lavorare per il governo sul sito web della confraternita.

Musk ha amplificato le false affermazioni su X, definendo l’incidente – e la presunta implicazione di Brody – come una “probabile situazione di bandiera falsa”. Quando Musk ha abbracciato questa falsa teoria cospirativa, la sua massiccia presenza sulla piattaforma ha scatenato un diluvio di odio verso Brody. Secondo la denuncia, Brody e la sua famiglia sono stati “ripetutamente doxxati e hanno subito un’enorme ondata di molestie da parte di estranei belligeranti”.

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“Due settimane dopo le dichiarazioni di Musk, era evidente per Ben che la sua reputazione era stata catastroficamente compromessa e che un gran numero di persone credeva che fosse o un neonazista o un provocatore coinvolto in un ingannevole ‘psyop’ per compiere terrorismo politico”, recita la denuncia.

Questa non è la prima volta che Musk viene citato in giudizio per diffamazione a causa di affermazioni sconsiderate e infiammatorie. Il subacqueo britannico Vernon Unsworth ha citato in giudizio Musk per averlo chiamato “ragazzo pedofilo” durante un acceso scambio di parole incentrato sull’operazione di salvataggio del 2018 per liberare ragazzi intrappolati in una grotta in Thailandia. Alla fine, Musk ha vinto in tribunale nel 2019.

La denuncia è stata presentata dall’avvocato Mark Bankston, lo stesso legale che ha famosamente portato Alex Jones in tribunale dopo che il personaggio dei media di destra ha diffuso teorie cospiratorie su Sandy Hook per anni. Jones ha perso una serie di casi per diffamazione e alla fine è stato ordinato di pagare oltre un miliardo di dollari alle famiglie delle vittime di Sandy Hook.

“Oggi, sono orgoglioso di annunciare di aver citato in giudizio un altro noto diffamatore di false informazioni: il proprietario di questa piattaforma, Elon Musk”, ha scritto Bankston in un lungo thread su X. “Musk non si fermerà finché qualcuno non lo fermerà. Sembra che ora questa responsabilità ricada su un timido 22enne la cui vita è stata scossa dalla condotta imprudente di Musk.”

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